Terapia familiare
Quali sono i problemi che possono richiedere una terapia familiare?
Vi sono eventi dolorosi, nella vita di una famiglia, che devono ritenersi inevitabili, necessari: l’invecchiamento, la separazione dai figli, le morti dovute al passaggio generazionale, ecc. Tali eventi, di solito, non compromettono gravemente il sistema, e possono trovare un superamento, quasi sempre grazie all’impegno dei singoli componenti del gruppo.
Ci sono situazioni, invece, che non rientrano nella storia fisiologica della famiglia stessa, la quale può sentirsi impreparata ad affrontarle: si tratta di eventi inattesi, traumatici, destabilizzanti, che possono alterare o bloccare il progetto esistenziale di adulti e adolescenti.
In sintesi, vista la complessità dell’argomento, più che una serie di fatti diversi potremmo delineare una condizione specifica, nel cui ambito le risorse familiari spesso non bastano, da sole, a risolvere il disagio. Tale condizione è quella degli eventi critici paranormativi, ossia di quegli eventi ritenuti ingiusti, intempestivi, soprattutto “non meritati”!
Che fare se nel contesto familiare si sta presentando qualcosa di angosciante come una separazione, un divorzio, la nuova relazione di un genitore, un abuso psicologico o sessuale, i sintomi crescenti di un grave disturbo compulsivo, magari di tipo alimentare, la perdita del lavoro o della salute da parte di un giovane adulto, la crisi comportamentale e/o affettiva di un bambino?
Quando la famiglia è solida, matura nella sua crescita e nel mantenimento degli equilibri, anche questi gravi fattori di crisi possono essere risolti nel suo interno; ma quando non vi sia un accordo sufficiente, o quando le reazioni dei singoli non risultino compatibili con le esigenze altrui – e soprattutto quando sia un minore l’individuo coinvolto nel problema -, allora si impone l’aiuto di un esperto.
Che cosa ci suggerisce, a tale proposito, la psicoterapia sistemica?
Il malessere dell’intero gruppo, o del singolo (sia nel caso di eventi normativi difficili da gestire, sia nel caso di eventi paranormativi), verrà affrontato alla luce della storia passata e delle connessioni con il mondo esterno; non verranno trascurati i fattori di rischio, presenti o latenti, né il significato dei sintomi che ciascuno dichiara, e che potrebbero essere fuorvianti. Inoltre verrà ricostruito il quadro genealogico della famiglia, nella sua funzione di contesto, di elemento mitico, di fattore referenziale destinato a durare nel tempo. Il terapeuta delineerà, insieme con la famiglia, il cosiddetto genogramma, una sorta di albero trigenerazionale sul quale sarà più facile ricostruire la storia passata e presente, cioè le relazioni su cui i vari membri del gruppo hanno fondato il proprio sistema di valori e di riferimento.
Attraverso tale percorso, accompagnato dal dialogo terapeutico, si favorirà il passaggio dallo stadio di crisi (comunque positivo, in quanto occasione di verifica) ad uno stato successivo di equilibrio, ovvero di cambiamento dei ruoli e delle attese. La famiglia si trasformerà nel senso evolutivo del termine – assumendo coscienza della nuova dinamica interpersonale e di una propria diversa responsabilità.
Naturalmente ci sono casi nei quali anche gli eventi critici normativi, pur se consueti e prevedibili, possono rivelarsi destabilizzanti. Circostanze comuni come le prime difficoltà nel matrimonio, la presenza di figli piccoli, le ribellioni adolescenziali, l’invecchiamento dei nonni e la loro morte, il distacco dei figli dalla casa dei genitori, ecc., provocano talvolta un turbamento molto forte, il cui effetto può essere distruttivo.
Anche qui l’aiuto dello psicoterapeuta servirà a sviluppare le risorse dell’intera famiglia, che verrà accompagnata nelle tappe di uno sviluppo che sembrava essersi arrestato; ne deriverà una corretta accettazione degli eventi, quale premessa di un modello esistenziale coerente e propositivo.