Le fobie
La fobia è una paura che non deriva da un pericolo reale, ma da una situazione o da un oggetto che vengono percepiti – anche in loro assenza - come “potenzialmente” negativi, dannosi o repellenti. Lo stesso individuo che è vittima di un simile terrore, così sproporzionato e circoscritto, è consapevole dell’irrazionalità del proprio atteggiamento, e talvolta riesce a dominarlo – senza lasciarsene coinvolgere. In qualche caso basterà evitare l’oggetto scatenante, altre volte il sostegno di persone fidate permetterà la conduzione di un’esistenza quasi normale.
Le fobie sono varie, e prendono il nome dagli oggetti fobici specifici che fanno scatenare l’ansia: possono essere gli animali, gli spazi chiusi o aperti, la vista del sangue, la vertigine delle altitudini o la profondità delle grotte, ecc. Le reazioni alla vista, o anche soltanto al pensiero, di uno di questi oggetti, possono variare. Si va dal semplice evitamento alle manifestazioni fisiche più imbarazzanti e limitative (tachicardia, perdita dei sensi, tremore), in un crescendo di stati fobici che possono limitare seriamente la vita professionale e di relazione.
Esiste anche un particolare tipo di fobia, che alcuni definiscono fobia sociale, e che trae la sua origine da eventi che risalgono all’adolescenza, cioè da quella fase critica dominata da insicurezza e acuta sensibilità. Si tratta di una forma di panico che inibisce il contatto con altri individui di cui si teme il giudizio, considerati come gruppo ma anche isolatamente. Questa patologia assume spesso anche i caratteri della fobia anticipatoria – una sorta di pregiudizio negativo che rende difficile, se non impossibile, ogni attività che debba svolgersi in pubblico o sotto la supervisione altrui.
Il compito del terapeuta sarà quello di portare al livello della coscienza le cause remote della fobia, rintracciate nel vissuto dell’età evolutiva - che di solito rappresenta il luogo di coltura delle paure specifiche. L’oggetto fobico verrà a poco a poco destituito del suo potenziale distruttivo, sia mediante il recupero delle esperienze dimenticate, sia mediante una ristrutturazione dei valori e delle gerarchie messi in ombra dal predominio dell’ansia.
Anche il timore più radicato e difficile da risolvere (di solito quello per gli animali, intesi come forza oscura ma dotata di una sua volontà di aggressione o penetrazione) riesce ad alleviarsi fin quasi a scomparire, nell’ambito di una terapia sistemica che tenga conto della globalità dell’individuo e delle sue relazioni interpersonali.